Passa ai contenuti principali

Team dimenticati: la Vanwall

Continua la rubrica dei team dimenticati: oggi tocca alla Vanwall.



La leggenda vuole che la Vanwall nacque in seguito ad un contrasto tra Enzo Ferrari e Tony Vandervell: il britannico gestiva infatti un'azienda che riforniva la scuderia di Maranello per la produzione di bronzine indiumizzate a guscio sottile, peccato però che il Drake non gradì affatto la partecipazione diretta delle sue vetture con altro nome e che collaborasse direttamente con la BRM. Per dispetto dunque durante una visita a Modena del britannico, l'italiano sarebbe quindi andato a caccia piantandolo in asso per un paio d'ore. Questo smacco spinse Vandervell a gareggiare contro Ferrari in F1.


La Vanwall esordì dunque in F1 nel 1954 con Peter Collins a Silverstone: il britannico partecipò (ritirandosi però) al GP di Gran Bretagna e arrivando poi 7° a Monza guidando la Vanwall special. I primi punti arriveranno successivamente, nel 1956, con la P4 conquistata a Spa, mentre il primo successo arrivò l'anno dopo con la vittoria condivisa a Silverstone tra Stirling Moss e Charles Brooks, con Moss che riuscirà poi a ripetersi anche nei due appuntamenti italiani, sia a Pescara che a Monza.

Sarà nel 1958 però che Tony Vandervell ebbe la sua vendetta: Moss e Brooks conquistarono per la Vanwall ben 6 vittorie stagionali portando quindi il team inglese a vincere il suo primo e unico titolo mondiale costruttori, il primo della storia della F1, mentre a Enzo Ferrari andò il titolo piloti grazie al successo del britannico Mike Hawthorne.


A vendetta ultimata, le Vanwall compariranno sempre più raramente, tanto da presentarsi solo più al GP di Gran Bretagna '59 e al GP di Francia '60, collezionando però due ritiri. Questo fu dovuto purtroppo a delle complicanze di salute del signor Vandervell che costrinsero il marchio a ritirarsi definitamente dalle corse. 



Link: https://www.instagram.com/p/DFTS7FgIaFs/?igsh=cHlsZXJnaHRmZDM5

Commenti

Post popolari in questo blog

Mini Paceman ....Troppo avanti per essere capita

Al salone dell’automobile di Detroit 2011, MINI presenta al grande pubblico una curiosa e stravagante concept car: la Mini Paceman, disegnata dal designer Gert Hildebrand. Trattasi di una 3-Door compatta Crossover SUV costruita sulla base della Mini Countryman (R60), infatti il suo nome in codice era R61, evidenziandone così, quella che poteva essere a tutti gli effetti considerata una sorta di ‘evoluzione della specie’. La produzione della Paceman ha inizio l’anno successivo, nel 2012, non nello storico stabilimento inglese di Oxford come il resto dell’intera gamma MINI, ma a Graz, in Austria, nella medesima catena di montaggio per l’appunto della Countryman. L’accoglienza del pubblico non fu delle migliori, probabilmente perché un progetto così sperimentale e per certi versi ‘bizzarro’, colse alla sprovvista gran parte della gente. Di fatti però, altre prestigiose case automobilistiche seguirono il trend. Ricordiamo per esempio la Range Rover Evoque ...

Pneumatici auto: la guida definitiva

Gli pneumatici sono componenti essenziali per la mobilità delle nostre amate auto. La loro scelta è fondamentale, in primo luogo, per garantire un'elevata sicurezza in termini di frenata e tenuta di strada. Inoltre, un altro aspetto da considerare è il costo, che in molti casi può essere significativo, soprattutto se è necessario sostituire tutti e quattro gli pneumatici. L'obiettivo finale è dunque trovare il giusto compromesso, capace di soddisfare sia l'esigenza di qualità sia quella economica. Struttura e parti principali Gli pneumatici sono costituiti da diverse parti, ognuna con una funzione specifica. Distinguiamo: · Battistrada – La parte a contatto con l’asfalto, realizzata con una mescola di gomma resistente all’usura. La sua funzione principale è garantire trazione e drenare l’acqua per una migliore aderenza. · Cintura di protezione – Strati di tela in acciaio che migliorano la struttura dello pneumatico e ne aumentano la resistenza.  · Carcassa – La struttura...

Fiat 126 Super utilitaria Italiana

Correva l'anno 1968 quando la prima Concept Car della 126 venne presentata al salone di Torino, realizzata da Pio Manzù, per poi prender vita ed entrare in produzione nel 1972. La 126 rappresentò per l'epoca una vettura in grado di soddisfare svariate esigenze, dall'uso in città grazie alle sue dimensioni modeste e alla sua manovrabilità, fino all'utilizzo come piccolo muletto nelle campagne, in grado di caricare l'impossibile. La categoria a cui appartiene è quello delle Super utilitarie, segmento concepito da noi Italiani, per poi diffondersi ovunque nel mondo e in ogni epoca. Le super utilitarie sono quelle vetture con ridotti ingombri, adatte per gli spostamenti in città senza fronzoli, adattandosi perfettamente ai ridotti spazi di parcheggio per esempio o alle viuzze piccole che un tempo più di oggi erano presenti sul  nostro territorio. Parlando di caratteristiche tecniche possiamo dire che le dimensioni erano: lunghezza 3107, larghezza 1377,  altezza 1335 e u...